WordPress:
come scrivere il blog post perfetto
Se il tuo mestiere è scrivere, ti sarà sicuramente capitato di pubblicare un post su WordPress.
Che tu lo faccia per un cliente o per il tuo blog personale, sai bene che se vuoi portare traffico di qualità al sito, dovrai curare SEO & copywriting: l’articolo dovrà essere ottimizzato per i motori di ricerca (sulla base di una keyword appositamente ricercata) e i testi distinguersi per qualità e originalità.
Il processo di ottimizzazione on-page include diversi passaggi, alcuni un tecnici e noiosi, ma tutti ugualmente necessari.
Per evitare che tu possa dimenticare qualcosa, ecco riassunti in un’infografica (che troverete in fondo all’articolo) gli step più importanti da spuntare uno a uno prima di pubblicare!
Come scrivere il blog post perfetto: la tua SEO checklist
URL & Breadcrumbs
Inizia posizionando la parola chiave che hai scelto (e che non hai mai usato in precedenza) nell’URL del tuo post, senza superare in tutto i 92 caratteri.
Es. www.strategiecreative.it/wedding/creare-un-wedding-site-personalizzato-per-le-tue-nozze/
Evita gli _ e le /, usa i – per separare le parole, non usare stopwords e, se possibile, idiomi con l’accento.
Prosegui, inserendo i Breadcrumbs (letteralmente, “pezzettini di pane”): una serie di link molto utile al lettore per capire esattamente dove si trova all’interno del sito. Un pò come l’URL, i Breadcrumbs aiutano la navigazione, ricostruendo i passaggi che hanno condotto l’utente dalla Home fino al Blog post. Consentono quindi di tornare indietro alla categoria generale o direttamente alla schermata iniziale. Non ci sorprende che piacciano molto a Google: contribuiscono a collegare tra loro le varie parti del sito e rendono la navigazione più scorrevole.
Un esempio? Home / Blog / Wedding / Creare un wedding site personalizzato per le tue nozze
Se usate il plugin Yoast SEO, vi basterà attivarli e configurali: ecco l’utile guida per la configurazione dei Breadcrumbs scritta dagli sviluppatori del plugin.
Una volta configurati, si può scegliere di inserire tutti i passaggi oppure solo alcuni: io, per il momento, ho scelto di indicare solo la Home e la categoria.
Categorie
Seleziona la Categoria di appartenenza del post (una sola), la data e l’autore, ottimizzando il relativo profilo utente. E non create Categorie a cui non corrisponda neppure un post.
WordPress creerà di default una pagina per ogni categoria, che puoi decidere di ottimizzare o meno, inserendo:
- Nome della categoria
- Slug (permalink)
- Parentela (le categorie possono conoscere una gerarchia e dividersi in sotto-categorie)
- Descrizione
Quanto alla necessità di indicizzare o meno Categorie e Tag (come poi vedremo), esistono opinioni contrastanti. In caso di uso eccessivo, c’è il rischio che il vostro blog subisca una penalizzazione per eccesso di contenuti duplicati. Ogni volta che viene creata una Categoria o un Tag, in pratica, è come se venisse in parte duplicato il contenuto della relativo pagina.
Per procedere alla deindicizzazione, potete usare il file robots.txt oppure plugin come All In One SEO Pack o Yoast SEO.
In ogni caso, può essere utile inserire l’elenco di Categorie e Tag nella sidebar o nel footer del sito, così da rendere evidenti gli argomenti trattati dal blog e facilitare la navigazione.
Immagini
In ottica SEO, ricordati sempre di:
- Scegliere immagini in alta risoluzione e fortemente in sintonia con il contenuto del post (due o tre è il numero ideale)
- Usare solo il formato .png, .jpeg, .gif
- Ridimensionare e comprimere le immagini troppo pesanti prima e, se necessario, dopo l’upload su WordPress. Se utilizzate Photoshop, potete ridimensionare le immagini cliccando su Immagini > Dimensione immagine > modifica larghezza e altezza (max. 1200 pixel di larghezza) per poi usare la funziona Salva per il web. Altrimenti è possibile comprimere le immagini successivamente usando programmi come Compressjpeg.com o plugin WordPress come Simple Image Sizes, WP Smush o EWWW Image Optimizer. Per sostituire in automatico elementi media già caricati, senza dover scaricare e ricaricare ogni singola immagine, ripristinando tutti i collegamenti, potete usare Enable Media Replace.
- Rinominare le immagini in base al contenuto, prima dell’upload.
- Inserire la keyword nel Titolo e Tag Alt
Descrizione e didascalia non sono necessarie.
Inserisci la keyword nei Tag H1 (max. 70 caratteri) e, se possibile, nel Tag H2, cioè nel titolo e sottotitolo del tuo articolo. Sono i Tag più importanti perché indicano al lettore e (a Google) di cosa parla il tuo, definendo argomento e valore.
Es. <h1>Come scrivere il blog post perfetto</h1>
Attenzione: usa la parola chiave una sola volta e preferibilmente all’inizio del titolo o sottotitolo. E non utilizzare più di un Tag H1 e H2 per pagina, potresti altrimenti subire forti penalizzazioni.
Prediligi titoli semplici, pertinenti con l’argomento del post, ma soprattutto in grado di catturare l’attenzione del lettore e di invogliare la lettura.
Prosegui ottimizzando anche i Tag H3, H4 e H5, perfetti per capitoletti o sotto paragrafi, facendo attenzione a curare la leggibilità e il Copywriting.
I Tag H6 sono perlopiù utilizzati per note e copyright.
Potrà sembrarti banale, ma…rispetta sempre un ordine progressivo, H1, H2, H3 etc: non iniziare mai con l’H3, per poi proseguire con l’H2 e con l’H1 etc.
Ricorda che se vuoi utilizzare uno stile specifico più volte, non sei obbligato a ricorrere ai Tag precostituiti. Se vuoi ripetere lo stile del Tag H1, ad esempio, puoi personalizzare l’HTML del testo, impostando la stessa dimensione, font e colore (ma senza ripetere un Tag che dovrebbe essere unico).
Il corpo del testo
Sviluppa il contenuto del post in 3 parti: introduzione (che riassume i punti chiave), corpo del testo e conclusione.
Ecco alcune regole per ottimizzare il testo per il web:
- Evita il keyword stuffing: non piace né a Google né al lettore. Non esagerare con le keywords, è fastidioso e controproducente. Nel testo, usa la Keyword ameno 2 o 3 volte, ma sempre in modo naturale: rendi la lettura piacevole e scorrevole.
- Lo sai che esistono i sinonimi? Approfittane, sii creativo. E non dimenticarti delle long tail keyword (molto apprezzate da Google) e le related keywords. Hanno un traffico di ricerca più basso, ma di qualità. Gli utenti che usano parola chiave specifiche o long tail hanno in mente qualcosa di molto preciso.
- Suddividi il testo in paragrafi (max 5 righe l’uno). Evita mattoni di testo in giustificato: nessuno li leggerà!
- Inserisci elenchi puntati per semplificare la lettura: ti assicuro, funzionano.
- Usare il grassetto per evidenziare concetti chiave
- Evita il giustificato: meglio l’allineamento a bandiera
- Prediligi la qualità alla quantità (e se la scrittura non è il tuo forte, affidati a chi si occupa per lavoro di SEO Copywriting), ma non scrivere troppo poco. Il contenuto ideale spazia da un minimo di 500 parole ad un massimo di 2000 (ma scrivi così tanto solo se hai davvero qualcosa da dire, non sei Hemingway).
Link
Un buon post ha bisogno di link, e di qualità.
Da un lato, ha bisogno di link in entrata (da siti del settore, che trattano cioè argomenti affini al tuo blog, e con elevato page rank) e in uscita, ad altrettanti siti pertinenti alle tematiche da te trattate.
In entrambi i casi, attenzione all’anchor text, al testo utilizzato per stabilire i link, che deve sempre contenere la parola chiave (o, in alternativa, la parola che più vi sia avvicina – evitate il classico “clicca qui” o ancora il nome del blog o dell’autore a cui rimandate il lettore). Occhio anche alla relativa landing page: mai linkare alla home, rimandate l’utente alla pagina (specifica) della quale anticipate il contenuto.
In entrata, l’ideale è bel link do follow da un sito autorevole di settore (in caso contrario, i link sì, ti porta traffico, ma non contribuirà ad aumentare il tuo Page Rank, poiché l’attributo no follow è come se dicesse a Google di “non seguire quel link, in quanto non importante”). Allo stesso modo, un link da un sito poco autorevole rischia di fare più danno che altro.
In uscita, il link può anche essere no follow (soprattutto in caso di pubblicità o di link lasciati nei commenti al vostro blog), con apertura in tab separata (così da non perdere il lettore).
Google considera più importanti i link inseriti nel testo, in modo naturale (o nelle immagini o articoli correlati), piuttosto che in lunghi elenchi creati ad hoc (la classica pagina “Siti amici”) o nel footer. I link cioè devono essere sempre contestualizzati.
Il Cross linking consiste invece nel collegare tra loro i vari articoli del blog con l’evidente obiettivo di mantenere gli utenti nel sito in più a lungo possibile. Anche qui, attenzione all’anchor text: per linkare ad un altro articolo del blog utilizzate la parola chiave utilizzata nel post linkato.
Esistono plugin che consento di inserire link interni in modo automatico, come SEO Internal Link o WP Optimize. Per analizzare la struttura dei tuoi link (di tutto il sito) utilizza invece programmi come Xenu o Screaming Frog.
Call to action
Concludi l’articolo invitando il lettore a compiere un’azione: approfondire l’argomento su un altro post, visitare la pagina prodotto, acquistare un prodotto o un servizio, iscriversi alla newsletter, inviarti un messaggio, mettersi in contatto etc.
Approfitta di lui: è arrivato alla fine, è il momento di chiamarlo all’azione, facendo leva sull’emotività, sulla gratificazione o su un problema immediato che puoi aiutarlo a risolvere.
Combina una grafica accattivante con un Copywriting efficace e il lettore, se soddisfatto di quello che ha letto, farà quello che vuoi tu. L’importante è che il tuo pulsante sia ben visibile: scegli font, dimensioni e colore in grado di spiccare per contrasto rispetto al contenuto della pagina.
Se vuoi approfondire l’argomento Call to action, ti consiglio il Blog Tagliaerbe, che descrive nel dettaglio i vari tipi di chiamata all’azione utilizzabili.
Tag
I Tag sono le etichette che definiscono gli argomenti più importanti del tuo articolo o ne descrivono il contenuto: ricordati di selezionare sempre 3 o 4 per blog post.
Inserisci poi l’elenco di Tag e Categorie nella sidebar a destra del tuo blog, così da facilitare la navigazione.
Social Share
Stimola la condivisione inserendo, all’inizio e in fondo all’articolo, i link ai principali social network. Tra i miei plugin preferiti: Add This, Shareaholic, Add to any e Social Locker (ottimo per sbloccare il contenuto solo dover ottenuto un mi piace, un tweet o una condivizione).
Non dimenticare di condividere il post sui tuoi social o di includerlo nella tua prossima newsletter. Plugin:
Title e meta description
Insieme, formano lo Snippet di testo che compare sulla SERP una volta effettuata una query su Google
Sia nel Title (max. 60 caratteri) che nella Meta Description (max. 158 caratteri) inserite la parola chiave, una sola volta, meglio se all’inizio, sempre in modo naturale e scorrevole
Il titolo (unico) deve descrivere effettivamente il contenuto della pagina ed essere il più specifico possibile. E’ quello che compare nella tab in alto del tuo Browser
Evita di usare stopwords o caratteri speciali.
Se possibile, alle fine, inserisci il nome del tuo sito o Brand, separato da una barra verticale (es. Come scrivere il blog post perfetto | Strategie Creative).
Consigli utili
Consenti ai tuoi lettori di lasciare un commento e, in caso positivo, rispondi sempre e subito
Non dimenticare di inserire, sulla destra del vostro blog una Sidebar, contenente l’indice degli articoli, suddivisi per tag o categorie, un elenco di articoli correlati, un breve modulo di contatto e se volete una piccola Bio, con eventuali certificazioni ottenute o partnership importanti (per chi fa strategie local, può essere molto utile anche la Google Map).
Aggiungete in fondo all’articolo una carrellata di articoli correlati (con, ad esempio, il plugin WordPress Related Post). L’obiettivo: mantenere il letto sul vostro blog il più a lungo possibile.
Beh, dopo questa lunga carrellata di nozioni, avrete sicuramente imparato come scrivere il blog post perfetto.
Se la mia SEO check list ti è piaciuto condividi l’articolo e l’Infografica!