Preventivo: 6 clausole di salvaguardia per freelance

6 clausole che inserisco nei miei preventivi…per essere certa che i clienti non facciano i furbetti. Si lavora meglio, si offre di più.
Preventivo: 6 clausole di salvaguardia per freelance
E’ proprio vero: nella vita, l’esperienza è tutto.
Sbagliando, ho perfezionato il mio metodo di lavoro. Aggiustando il preventivo in modo da tutelarmi nei confronti di clienti furbi, prepotenti o semplicemente esigenti.
Segui i miei consigli e vedrai che eviterai di perdere tempo e di stressarti: inizia a farti rispettare.
1. Se vuole lavorare con te, ti deve pagare un acconto
Ricorda: mai, e poi mai, iniziare a lavorare senza aver ottenuto il pagamento di un acconto. O addirittura, il pagamento anticipato (se il prodotto o servizio ha un importo piuttosto limitato o ha cadenza mensile).
Se il cliente sa di poter pagare tutto alla fine, i rischi sono 2:
- che una volta ottenuto il lavoro, il cliente sparisca. Cioè non ti paghi niente. Avresti dunque perso tempo per nulla, con in più la rabbia di avergli fatto ottenere il tuo prodotto o servizio gratuitamente!
- che il cliente tiri in lungo, obbligandoti a inseguirlo come Willy il coyote cerca invano di catturare Beep Beep. Vieni quindi pagato, ma magari dopo 6 mesi dall’inizio del lavoro. Passeresti dunque 6 mesi a inseguire e incalzare il cliente, perdendo tempo e lavorando, complessivamente, il doppio. Pagando un acconto, o addirittura un secondo acconto intermedio, il cliente è “obbligato” a collaborare, perché sa di averci già speso soldi o…che tu continuerai a mandargli fatture finché non ti fornisce ciò di cui hai bisogno (feedback tempestivi, risposte, alla email materiali etc.).
Stabilisci dunque che:
Il pagamento dovrà avvenire tramite bonifico bancario (e/o altro), vista fattura, secondo le seguenti modalità:
– Acconto del 50% del totale alla sottoscrizione del contratto;
– Saldo del restante 50% del totale alla consegna/invio del prodotto finale o conclusione del servizio.
Specifica a quanti giorni vista fattura e informati se alcune grandi aziende paghino a 60 giorni. Almeno ne sei consapevole.
Se il cliente fa il furbetto (temi cioè che il lavoro si trascini all’infinito, con estrema lentezza), ti consiglio di inserire anche la seguente clausola di pagamento immediato o secondo acconto.
In caso di ritardo – non imputabile al fornitore – della conclusione dei lavori superiore a 2 mesi (o altro termine da te stabilito), verrà richiesto il pagamento immediato del saldo oppure un secondo acconto.
Obiettivo 1. Ti assicuri che il cliente sia affidabile e voglio lavorare davvero con te 2. Incassi una parte certa di guadagno, nel caso il cliente a un certo punto sparisca.
2. Non leggi nel pensiero del cliente
Il cliente è impegnato, non ha mai tempo. Vuole tutto subito ed è convinto che tu, con il tuoi straordinario talento, realizzerai esattamente quello che lui ha in mente.
Invece no, non è così. Il tuo talento non include la preveggenza.
“Fai tu, sei tu il creativo!” Ti sarai sicuramente sentito dire almeno una volta. Certo, il lavoro lo devi fare tu, ma lui deve collaborare. E glielo devi anche dire.
E come quando vai in un negozio di arredamento e il proprietario ti chiede che tipo di cucina preferisci: di certo, non ti monta una cucina a caso, prima di essersi assicurato che ti piaccia!
La collaborazione deve avvenire sia in termini di consegna dei materiali necessari per l’espletamento del tuo incarico sia di preferenze di stile o modelli da seguire.
Ti consiglio dunque di inserire nel preventivo una sezione dedicata a ciò che il cliente ti deve fornire in termini di materiali per consentirti di iniziare a svolgere il lavoro (ad es., il logo aziendale, foto etc.), ma anche di indicarti lo stile, i colori e il mood desiderato. La tua creatività non include
Non sei Charles Xavier, non leggi nella mente nè possiedi il dono della telepatia.
E ricorda: queste preferenze di informazioni te le deve fornire prima che tu inizi a lavorare. Non quando gli consegni i file definitivi. Perché – non c’è bisogno che te lo dica – altrimenti è come lavorare due volte, con spreco di tempo e denaro.
Obiettivo: Lavorare meglio, così da soddisfare i gusti e le esigenze del cliente. Evitare di rifare il lavoro perché completamente estraneo ai gusti, desideri e aspettative del tuo committente.
3. Condizione di avvio dei lavori
Sicuramente, nel tuo preventivo avrai inserito una clausola relativa alle tempistiche di lavoro.
Ma quando parte effettivamente il lavoro?
Specificalo e subordinalo sempre a una condizione che:
- sia sicura e incontrovertibile
- costituisca un vantaggio e sicurezza per te
- obblighi attivamente il cliente
Tale condizione è universale: si applica a tutti i settori di attività.
Ad esempio, puoi subordinare l’inizio dei lavori a uno (a tutte) queste condizioni, come:
- la firma del preventivo
- il pagamento dell’acconto
Max 15 giorni lavorativi dalla firma del preventivo, pagamento dell’acconto e consegna dei materiali richiesti per iniziare il lavoro (es. logo, foto, testi, indicazione stile etc.). E’ esclusa ogni responsabilità per slittamenti nella consegna dovuti a ritardi nell’invio di materiali, nella risposta alle email o nel rilascio di feedback.
Allo stesso modo, specifica che la data di consegna slitterà in caso di ritardo (non imputabile a te).
Obiettivo Impedirti di iniziare a lavorare GRATIS, quando il cliente non intende realmente vincolarsi oppure rischiare che il cliente pretenda la consegna del lavoro alla data prefissata quando NON ti ha messo nelle condizioni di lavorare, obbligandoti ad aspettarlo. In questo ultimo caso, non può ovviamente essere colpa tua se non sei riuscito a consegnare in tempo.
Per non parlare delle condizioni di lavoro, magari affrettate, ridotte a concentrarsi all’ultimo minuto, perché il cliente ti ha fatto attendere 10 giorni per poi darti tutto il materiale l’ultimo giorno prima della consegna!.
4. Le modifiche non sono infinite
Nel preventivo, specifica il numero di modifiche incluse nel prezzo. E che modifiche extra comportano un nuovo preventivo oppure verranno fatturate in base alla tua tariffa oraria (che indicherai).
Aggiungerei anche che le modifiche devono venire richieste tutte in una volta, non a pezzi.
Obiettivo: Guadagnare il giusto rispetto alle ore di lavoro impiegate = Assicurarti un guadagno.
5. Servizi NON inclusi
Sembra scontato, ma non lo è.
Una volta elencate le tue prestazioni, per esclusione…penserai che al cliente siano chiare, di conseguenza, le attività escluse.
Invece NO. Non lo sono, assolutamente.
Esplicita, con un elenco, ciò che il preventivo non include, come per esempio:
- servizi complementari (es. se sei un copywriter e devi scrivere testi per un sito web, non è incluso il caricamento sul sito web);
- Risorse da stock (es. immagini, vettoriali, temi, plugin etc.);
- Correzioni o richieste di modifica ulteriori a quelle concordate (o successive all’approvazione dei testi definitivi);
- Bozze iniziali o intermedie;
- Trasferta e spese di trasferta;
- Spese di stampa;
- Diritti di utilizzo della tua opera creativa (testi, illustrazione, web design, fotografie etc.) per scopi diversi da quello indicato nell’oggetto del contratto (es. merchandising, cartelloni pubblicitari etc.);
- Tutto ciò non espressamente previsto e richiesto nel brief iniziale e oggetto del servizio (clausola di salvaguardia finale che a va ad escludere tutto ciò che non è espressamente indicato).
Ovviamente, valuta tu, a seconda del tuo lavoro cosa includi e cosa no. Ricorda però di essere molto dettagliato e di non dare mai nulla per scontato.
Obiettivo: Evitare di lavorare troppo, svolgendo attività che non avevi previsto e che riducono drasticamente il tuo margine di guadagno.
6. Assicurati la firma del preventivo
Last, but not least. Questa condizione l’ho messa alla fine, ma non perché sia la meno importante, anzi.
Prima di iniziare a lavorare assicurati che il cliente abbia espresso un consenso attivo (e dimostrabile) allo svolgimento del tuo lavoro. La sua accettazione deve essere esplicita e inequivocabile.
Ti consiglio di ottenerla in uno dei seguenti modi:
- con la firma del preventivo per accettazione
- con la risposta alla mail in cui alleghi il preventivo in cui accetta quest’ultimo o si dichiara d’accordo all’avvio dei lavori
- con comportamento concludente, come ad es. pagamento dell’acconto (ma lo eviterei, a meno che tu non abbia già lavorato con quel cliente…)
Evita consensi espressi tramite social media, es. WhatsApp. L’email ordinaria come prova in tribunale sta diventando una realtà sempre più consolidata, soprattutto quando la sua ricezione o il contenuto vengono tacitamente confermati dal successivo comportamento del destinatario.
In tema di efficacia probatoria dei documenti informatici, la Cassazione ha precisato che: “il messaggio di posta elettronica (cd. e-mail) costituisce un documento elettronico che contiene la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti che, seppure privo di firma, rientra tra le riproduzioni informatiche e le rappresentazioni meccaniche di cui all’art. 2712 c.c. e, pertanto, forma piena prova dei fatti e delle cose rappresentate se colui contro il quale viene prodotto non ne disconosca la conformità ai fatti o alle cose medesime”. Disconoscimento che deve essere chiaro, circostanziato ed esplicito, dovendosi concretizzare nell’allegazione di elementi attestanti la non corrispondenza tra realtà fattuale e realtà riprodotta.
Infine, non dimenticare di scrivere e linkare ai tuoi Termini e le condizioni generali, in cui espliciti le modalità di lavoro e ti tuteli da eventuali inadempimenti.
Obiettivo: Vincolare legalmente il cliente e avere la prova legale per obbligarlo a pagarti al termine dei lavori…nel malaugurato caso non voglio farlo.
Conclusioni
Non rifare i miei errori, parti subito con il piede giusto. Practice makes perfection, no?
E fatti rispettare. Non fidarti MAI di quello che dice un cliente, finché non ti arriva un bonifico… 🙂
Spero di esserti stata utile.
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