Come evitare i cattivi clienti:
10 profili dei più “furbetti”

Come evitare i cattivi clienti: 10 profili dei più “furbetti”
In questo articolo ti insegnerò a riconoscere i Clienti Furbetti ed evitarli fin dall’inizio. L’obiettivo è liberarsene il prima possibile, perché se inizi a lavorare per loro ti faranno solo perdere tempo, energia e…autostima.
Come evitare i cattivi clienti? Se sei un freelance, lo capirai presto: il tempo è una delle tue risorse più importanti. Soprattutto agli inizi, quando non potrai permetterti di pagare un professionista per ogni aspetto del tuo lavoro, dovrai fare un pò tutto (l’Artista, il Commerciale, il Commercialista, la Segretaria etc.). Sprecare tempo ed energie con clienti che (sai già o temi che) non ti pagheranno o pretenderanno l’impossibile non può che tradursi in un disastro preannunciato: in una perdita, netta, per la tua attività. Un danno che devi assolutamente evitare. Dedicare risorse a Clienti Furbetti, inoltre, toglie spazio a clienti di maggior valore, alla tua attività di marketing e promozione, con danni ben peggiori sul lungo periodo.
Il tuo talento ed energie vanno dedicati a progetti in grado di ripagare in modo adeguato il tuo tempo e di rendere economicamente il massimo.
A mio parere, quando scegli di diventare Freelance, la sfida più difficile non è trovare clienti o lavorare sempre in modo perfetto (nessuno lo è, con il tempo si diventa sempre più bravi e in grado di affrontare sfide più difficili), ma instaurare una buona relazione con il Committente. Nessuna università o formazione post-laurea lo insegna, solo l’esperienza. Il rapporto con il cliente è fondamentale, perché è la base della buona riuscita della prestazione (e di quelle future, se il cliente deciderà di parlar bene di te). Essa richiede ascolto, comprensione, empatia, disponibilità al compromesso, capacità di comunicazione. Il buon professionista, insomma, oltre a un rapporto di lavoro, crea una relazione di fiducia, sincera e duratura.
Per questo motivo, di fronte a ogni potenziale richiesta di contatto, bisogna sempre valutare chi si ha di fronte e se ci sono le premesse per instaurare un rapporto serio, professionale ed equilibrato.
Come evitare i cattivi clienti: gli indizi per riconoscerli
I “clienti furbetti” sono tanti e si nascondono bene: sono bravi a farti perdere preziose ore di lavoro, pazienza e nervi… E se non sei ancora emotivamente corazzata, rischiano anche di farti perdere fiducia e autostima!
Ecco alcuni indizi per riconoscerli:
1. Il misterioso.
Non si capisce chi è, cosa fa e soprattutto…cosa vuole.
Quando si incontra un nuovo potenziale cliente è sempre fondamentale acquisire alcune informazioni di base: come si chiama, come si chiama la sua azienda (se non è un privato o libero professionista), di cosa si occupa e per quale motivo si è rivolto a te. Ovviamente, è importante anche il budget. Ma a questo si arriva solo dopo aver ricevuto le informazioni precedenti.
Se la persona con cui sta parlando fa la misteriosa e ha un profilo confuso (persino cercandola su internet, magari, non la trovi) significa che qualcosa non va: un rapporto di lavoro deve iniziare all’insegna della chiarezza e trasparenza. In caso contrario, certamente le premesse non sono le migliori.
2. L’adulatore.
È il classico sognatore-imbonitore. Ha un’idea fantastica. E ti tiene al telefono 1 ora per raccontartela, con un lungo excursus sulla sua vita e la storia della sua azienda, ma il prezzo lo evita.
Il suo è un progetto ambizioso, innovativo, magari una start up. Tu sei il professionista ideale per prendervi parte. L’idea è originale oppure ha scopi superiori, talvolta persino benefici. Vincerà premi, conquisterà il mercato. Tu avrai la fortuna di entrare in un team fantastico, di fare un’esperienza meravigliosa.
Tutto bellissimo, ma io non lavoro gratis.
Vedrai, quando metterai ben chiaro che il tuo lavoro dovrà essere retribuito, non lo sentirai più.
3. Il ritardatario.
Ha bisogno di te ASAP. Adesso, anzi ieri. Ha un progetto dettagliatissimo, che ti spiega con molta precisione.
Niente, ti devi attivare subito, bloccare qualunque altra cosa tu stia facendo e lavorare per lui.
Gli mandi il preventivo, con fattura relativa al pagamento dell’acconto. Tutto in tempi rapidi per andargli incontro.
Lui però sparisce. Ma non aveva fretta?
4. Il prepotente.
Il peggiore. Il più “pericoloso”.
Chiacchieri con lui, ti parla del progetto e del budget (non è contrario a pagarti, assolutamente). Ma non appena gli dai un’idea di preventivo o del range di spesa, diventa aggressivo. Inizia a contare le ipotetiche ore di lavoro o ti cita professionisti che lo possono fare a meno.
Insomma, il prezzo lo deve fare lui. Il prezzo che fai tu è alto, sproporzionato ed esagerato.
C’è un professionista che lo fa a meno…Perché non si rivolge a lui? Ci vuole poco tempo…Perché non lo fai lui, allora?
Pura prepotenza. Da evitare, assolutamente.
5. Il comandante.
Detta lui termini e condizioni del lavoro, sin da subito.
Anzi, il lavoro lo farebbe lui, se avesse tempo. Ne ha tutte le capacità. Ha tantissime idee fantastiche (che cambia spesso). E’ sicuro di sè, presuntuoso e arrogante. Solitamente, parla male dei suoi collaboratori. Non ha problemi di soldi, ma ti avverte che cerca qualcuno di competente, perché non vuole perdere ulteriormente tempo.
La verità è che non sa cosa vuole e cambia spesso idea: clienti così è difficile soddisfarli. Per non parlare del fatto che ti scambiano per un loro dipendente da bistrattare a piacimento.
6. Il furbo per eccellenza
Non vuole firmare niente (e ovviamente, neanche pagare). 😉
Siete d’accordo su tutto. Magicamente. Commissione, prezzo, tempistiche. Gli mandi il preventivo, ma non lo firma. Gli mandi fattura per il pagamento dell’acconto, ma non la paga. Gli scrivi via email, ma lui ti chiama (per non lasciare nulla di scritto).
Fa finta di nulla, e ti chiede perché ancora non inizi.
Ahia.
A tal proposito, puoi dare un’occhiata al mio modello professionale di preventivo e farti redigere da un avvocato delle buone condizioni generali di contratto.

7. Il morto di fame.
È la versione adulta del bambino che non ha fatto i compiti perché gli è morto il gatto o il cane gli ha mangiato il quaderno.
Ti dice subito che lui/lei è una persona corretta, che paga sempre i suoi fornitori (c’è bisogno di dirlo? Anche io pago sempre il dentista, eppure non me ne vanto), ma l’azienda sta attraversando un momento di crisi e dunque deve racimolare i soldi. O peggio, si è appena messo/a in proprio e non ha budget (ovvio), perciò tu devi lavorare gratis per consentirgli di avviare la sua attività (come se fino ad oggi non avesse lavorato!).
E questo di solito non accade per preventivi astronomici, ma per cifre piuttosto basse come il logo design (per freelance, dalle 400,00 € o siti web base, dove parliamo di cifre inferiori a 1.000,00 €). Investimenti ridicoli rispetto al capitale necessario per avviare un negozio, B&B o uno studio medico, tanto per fare degli esempi – senza entrare nel merito di quanto grafica e web marketing siano necessari per costruire la propria identità e procurarsi clienti online.
Il buon cliente ti rispetta come professionista e sa che il lavoro deve venire sempre pagato.
8. La vittima.
Ti chiama e spera di rifarsi, con te, di tutti i disgraziati che ha trovato sinora.
Purtroppo, le esperienze negative capitano a tutti. Un momento di sfogo o una generica critica nei confronti del precedente professionista ci stanno (aiutano anche a capire il cliente che hai di fronte e cosa cerca a livello umano e professionale), ma senza sfociare in commenti aggressivi e generalizzanti.
“Siete tutti uguali” o “Non ho mai trovato un webmaster che…”: nella maggior parte dei casi, hai di fronte una persona profondamente prevenuta (a torto o ragione, non ti è dato saperlo). Il tuo lavoro sarà il doppio più faticoso perché dovrai conquistare 2 volte la sua fiducia: come professionista e come rappresentante della categoria.
Meglio evitare.

9. Il fuorilegge.
Ti chiede se può pagare in nero (con lo sconto) o solleva problemi con la sua P.IVA o ragione sociale (per posticipare l’emissione della tua fattura).
Non c’è bisogno di dire altro.
10. La cozza.
Ti chiama o scrive continuamente, anche la sera o durante il weekend. Senza guardare l’orologio o quanto stabilito contrattualmente (anche se ha firmato il contratto o si è dimostrato d’accordo a quanto concordato).
Cerca sempre di carpire informazioni e supporto gratuitamente, facendoti domande fuori dalle ore concordate di lezione o consulenza o dopo aver concluso il contratto. Il tuo tempo è a sua disposizione.
Se un cliente non rispetta il tuo tempo, non rispetta neanche te.
Ma allora, quali sono i clienti “giusti”? Ovvero, il succo del discorso.
Conoscete il detto “pochi, ma buoni?”. Ecco, più o meno.
Il vero successo di un freelance non consiste nel vantare tanti clienti, ma clienti di valore. Per capire come evitare i cattivi clienti, basta imparare a riconoscerli e fare molta molta selezione!
Nel tempo, vi costruirete – piano piano – un portfolio di privati e aziende che:
- Rispettano te e il tuo lavoro
- Danno valore al tuo tempo
- In caso di fraintendimenti o problemi, sono aperti al dialogo
- Ti consentono di lavorare serenamente
- Acquistano i tuoi servizi a un prezzo equo e proporzionato
- Rispettano il contratto
- Pagano sempre le fatture (e in tempo)
Questi sì che sono i Clienti Giusti.
E voi? Quali esperienze avete avuto? Quali altri Clienti Furbetti aggiungereste alla lista?
Newsletter
Non perderti il prossimo tutorial! Rimani sempre aggiornato, iscriviti alla newsletter più Creativa della rete!
News, consigli e freebie a distanza di 1 click!